Come molte altre storie, questa in particolare nacque come una sfida, mi domandai se potessi essere in grado di realizzare un “gioco da tavolo” trasferendo le conoscenze grafiche e di design della Wegas ed unirle con le idee che mi passavano per la testa.
Nel 2017 non ero e tuttora nel 2019 non sono ancora un “Game Designer” appellativo che in molti si attestano dopo aver creato un gioco da tavolo, credo che tutto abbia un fondamento di studio ed esperienza compreso questo campo e con tutta sincerità mi sento per ora solo un semplice autore.
Scrivo però questo articolo per parlare delle mie scelte e non del gioco in sé visto che proprio quest’ultimo è frutto di esse.
Mi sono posto degli obiettivi ben precisi prima di partire:
Brand “Throne”
Il mio primo gioco da tavolo, indipendentemente dalla sua tipologia doveva assolutamente essere racchiuso in un brand. Una parola forte e potente con cui avrei potuto poi esprimermi con qualsiasi prodotto editoriale. “Throne” e “Throne – I Guardiani di Kalesh” sono l’esempio di come dal brand sia poi nato a grande richiesta un nuovo capitolo in brevissimo tempo, permettendo al giocatore di avere sempre qualcosa di nuovo ma pur sempre fortemente legato alla saga principale “Throne”.
La scelta del nome è fortemente influenzata dalla mia passione per la serie di successo GOT “Game of Thrones” (Trono di spade) ma con un concetto della parola “Trono” completamente diverso dall’ordinario. In aggiunta il punto di vista “Throne is a Game” rese la mia scelta ancora più piacevole.
Background e Profondità (LORE)
Ciò che è sempre esistito per libri, film e altri sistemi di intrattenimento non poteva mancare in “Throne”. Scelsi quindi di inserire degli eventi e delle storie che raccontassero elementi di ogni tipo dell’intero mondo di gioco. In sintesi la “lore” mi ha permesso di dare un background molto profondo aprendo a sviluppi editoriali come libri, artbook e fumetti. Non nego che sarebbe interessante vedere se in futuro queste storie possano essere rappresentate con film o short-movie.
Made in Italy
Un altro aspetto fondamentale del progetto “Throne” a cui tengo molto è stato il mantenimento a livello realizzativo e produttivo in Italia, con la speranza che possa emergere dalla moltitudine di titoli internazionali che ogni anno ci raggiungono. La Wegas-Studios si è occupata di questo con il massimo impegno portando il “Made in Italy” per il gioco da tavolo non solo ad essere un vanto ma un punto di partenza per nuove produzioni.
Questi sono stati quindi i fondamenti prima di partire a realizzare il mio progetto, poi la passione, i sacrifici ma anche il divertimento sono stati gli ingredienti finali che mi hanno permesso di renderlo tangibile.
Fabio Napolitano